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Padola-Sesto: scontro con gli ambientalisti

Padola-Sesto: scontro tra ambientalisti e popolazione

on il collegamento tra Padola e Passo Monte Croce (Sesto) sempre più vicino si moltiplicano le polemiche tra la popolazione del Comelico e gli ambientalisti di Mountain Wilderness.

L’associazione trentina a metà gennaio aveva usato dure parole contro il progetto giudicato insostenibile e fortemente impattante sulla zona, arrivando a dichiarare al CorrieredelleAlpi: «Stiano bene attente le Regole del Comelico poiché si stanno assumendo la responsabilità di fare delle scelte che saranno definitive». Secondo MW il progetto causerebbe danni irrecuperabili su un territorio interessato da Natura 2000 e le zone cuscinetto di Dolomiti Unesco. Critiche sui finanziamenti che ammontano a 26 milioni di euro (dei 44 necessari) e ottenuti tramite i fondi di confine, soldi che, secondo gli ambientalisti, sono sì erogati dalla provincia di Bolzano verso il Veneto ma che andranno al consorzio 3 Zinnen Dolomites. I nuovi impianti sarebbero economicamente insostenibili, a quote modeste e con la regione Veneto chiamata a ripianare i debiti ogni anno.

Il paese di Padola

Di parere opposto la popolazione che si è fatta sentire replicando duramente alle accuse e rilanciando il collegamento come unico mezzo contro lo spopolamento in corso. Dunque un fronte largo e comune che raggruppa titolari di alberghi, esercizi commerciali e normali cittadini che accusano MW di usare Padola per farsi pubblicità e si domandano il motivo per cui si occupa delle questioni venete e del Comelico dal momento che i soci sono tutti trentini. Nel paese sta montando una rabbia diffusa contro coloro che si permettono di giudicare e, potenzialmente, bloccare (o almeno rallentare) un collegamento atteso da anni e fortemente sostenuto da chi già gestisce gli impianti di Padola (3 Zinnen AG), comprensorio che prima dell’arrivo della società altoatesina guidata da Senfter era in fallimento mentre oggi riesce a garantire diverse presenze sia nella stagione invernale con il Giro delle Cime, che in quella estiva. 

Il collegamento in progetto

Dunque sta per andare in scena un copione già scritto con il collegamento tra Monte Elmo e la Corda Rossa dove gli ambientalisti bloccarono ripetutamente la costruzione degli impianti mediante ricorsi al Tar. Cambiano gli attori in scena: se prima c’era la ricca Alta val Pusteria adesso il protagonista è il Comelico, certamente svantaggiato rispetto al vicino Alto Adige o al Cadore; anche stavolta il collegamento, che nel caso altoatesino ha portato ad un aumento delle presenze quasi del 50%, potrebbe essere un potenziale volano per lo sviluppo della valle attirando sia i turisti per le settimane bianche che gli sciatori giornalieri che, ingolositi dalla possibilità di raggiungere Sesto sci ai piedi, approdarebbero a Padola anzichè a Cortina.

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articolo scritto dalla redazione SkiForum

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